Incontri d'autore 2010: Laura Mandollesi Ferrini
Ambress'...Am..press incontra Laura Mandollesi Ferrini.
Laura Mandolelsi Ferrini
regista e giornalista RAI
BIOGRAFIA
Nata a Roma.
Lavora nella compagnia di teatro-danza di Daniela Boensch (1983 -84).
Laurea in Lettere, indirizzo etnografico, con una tesi sulla simbologia del cibo nel candomblé di Salvador, Brasile, (Univ. La Sapienza di Roma, 1988).
D.E.A. (Diplome d'Etudes Approfondies, in Cinema e Audiovisivi, Univ. Parigi-X Nanterre, 1990).
In Rai dal 1993, come vincitrice di concorso per praticanti giornalisti (Tg2, Rai International, Radio3, Televideo). Giornalista professionista dal 1995.
Dal 1990 ha condotto un lavoro di ricerca sul campo sulla musica di tradizione orale in Campania.
Dal 1995 al 2000 ha realizzato e prodotto sei documentari etnografici (tre pellicole, tre video), vincendo premi e riconoscimenti in Italia e all'estero.
REGIA
Il Viaggetto
Roma 1997 (20’,00’’) – b.n. – 16 mm.
Il film è un’esplorazione del percorso descritto da Valerio Magrelli nel libro Il Viaggetto (Edizioni l’Obliquo, 1991). Il poeta compie un viaggio nei dintorni di Roma (Ostia, Ostia antica, Fiumicino, Parco Pasolino) e il cortometraggio ripercorre con immagini cinematografiche quelle poetiche di Magrelli. Commento del film, lo stesso testo, letto fuori campo da una voce narrante.
Francesco e il ballo delle galline
Roma 1999 (18’, 00’) – colore – Betacam
In un centro come Pagani (SA), dove è forte la disgregazione sociale, Francesco Tiano ha riunito intorno a sé i bambini del quartiere per insegnare lori i canti e i balli che si eseguono per la festa della Madonna delle galline. L’esperimento si allontana dalle dinamiche di apprendimento tradizionali per creare un momento di coesione, raro non solo a Pagani ma in tutto l’hinterland napoletano.
La “Paranza” dei fuochi
Roma 1998 (18’, 00’’) – colore – Betacam
Interviste ai membri di una “confraternita”, la Paranza, che salgono sul monte Somma (NA) per rinforzare con la loro musica un rituale di allontanamento dell’eruzione del Vesuvio. Interrogati su cosa li abbia motivati nella scelta del loro strumento, i singoli suonatori riconducono il discorso all’insieme dell’orchestra. Rispondono che è più bello suonare “quando si è tutti uniti”, ricordano i genitori o i nonni. Come a voler dire che la magia della musica sta nel rafforzare il senso di appartenenza alla comunità e alla sua storia.
“Quanno cant'io”
Roma 1999 (44’,00’’) – colore – 16mm
Cantante, attore, ed erede della tradizione musicale di Pagani (SA), Francesco Tiano, “femmenello”, è un personaggio storico del paese.
In occasione della festa per la Madonna delle Galline, Francesco trasforma la sua casa in una sorta di cappella, addobbandola con stoffe e oggetti simbolici. Il film offre un ritratto di Francesco. La sua personalità si “svela” poco a poco mentre la sua casa si “veste” per la festa.
Intervista con Laura Mandolesi Ferrini, regia di “Quanno cant'io”
(Torino Film Festival 2000)
Signora Mandolesi, come è nata l’idea di questo documentario?
Volendola prendere alla lontana, dovrei dire che la mia passione per la musica e le tradizioni popolari (e soprattutto rurali) è nata quando avevo 15 anni, quando vidi lo spettacolo della Gatta Cenerentola. Fu una vera e propria folgorazione, uno choc. Credo di poter dividere la mia vita in un pre- e in un post- Gatta Cenerentola!
Nel 1990, finii per occuparmi delle tecniche di esecuzione del tamburo a cornice (la tammorra) in Campania. Come spesso accade, il mio interesse di studiosa cambiò oggetto: dalle tammorre al canto. La prima volta che feci delle riprese per la Madonna delle Galline fu nel 1992. Fu in quell'occasione che conobbi Francesco Tiano. L'anno successivo fu proprio lui a propormi di fare qualcosa sulla sua storia.
In effetti, dalle immagini traspare un certo istrionismo di Tiano
Certo, questo è un lato del suo carattere e del suo talento di attore. Quando abbiamo realizzato il documentario, io gli davo soltanto delle tracce, poi lui andava avanti a braccio.
Tiano sembra lamentarsi del fatto che la tradizione del tosello vada scomparendo.
Questo di lamentarsi, di rimpiangere un passato dove miticamente le cose andavano meglio è un atteggiamento comune nei più "anziani". Io non sarei così drastica. Tiano diceva che ormai il suo era l'unico tosello che ancora veniva costruito a Pagani, ma le mie informazioni mi parlavano di una tradizione ancora sentita. Il pericolo, piuttosto, viene dalle persone che vanno alle feste rurali dopo aver seguito in città corsi di danza popolare. Si vede che vanno alla ricerca del virtuosismo, addirittura s'impongono sulle persone del posto, che a volte smettono di ballare per ammirare le acrobazie di quelli della città. Ecco, il rischio è che fuori dall'ambiente in cui sono nati, il ballo e il canto popolare tendano a trasformarsi in puro spettacolo.
Tiano è un "femminiello", che potremmo tradurre un po' rozzamente come "omosessuale effemminato". Come si concilia in Tiano questa sua condizione e la sua devozione smisurata alla Madonna? Cioè, qual è il suo rapporto con la Chiesa?
Tiano ne parla, nel documentario: non è benvoluto dal clero, e se ne dispiace molto. Si lamenta che nessun prete l'abbia mai aiutato, sostenuto. D'altra parte la Chiesa sembra orientarsi verso una religiosità molto intima, personale, che mal si concilia con la religiosità sociale, collettiva delle campagne, che nasce dai riti pagani di tipo propiziatorio, come quelli per la dea Demetra.
Omaggio a Francesco Tiano
ISTANTANEE DALLA FESTA anno 2010
Pagani (SA) 18 Aprile
Proiezione film documentario: “Quanno canto io” di Laura Mandollesi Ferrini